In Croazia con Erasmus+
Hai mai vissuto una settimana con 26 ragazzi tra i 15 e i 30 anni di 4 nazionalità diverse?
Io sì! Mi presento: sono Arianna e frequento il terzo anno del liceo linguistico.
Quest’anno ho avuto l’opportunità di partecipare a Stretch! (to Croatia) ed è stata un’esperienza assolutamente da rifare. Si è trattato di un programma Erasmus+ di una settimana (dal 10 al 16 febbraio 2023), tenutosi in Croazia.
Siamo stati ospitati dall’organizzazione Outward Bound Croatia nel loro centro educativo di Veliki Žitnik, a pochi chilometri dalla cittadina rurale di Gospić (regione di Lika e Senj).
È stata proprio questa associazione a creare e organizzare lo scambio, a cui poi si sono unite come partner l’associazione italiana Youth4Youth, quella estone Seiklejate Vennaskond e quella portoghese Inspira!.
Per iscrivermi, è stato sufficiente contattare la referente dell’associazione italiana, chiedere di partecipare e compilare alcuni moduli di adesione.
Come me, anche altre venticinque persone dalla Croazia, dall’Italia, dal Portogallo e dall’Estonia hanno deciso di partecipare. Tutte erano interessate a connettersi con il proprio corpo, con altri giovani e con la natura.
Una volta arrivati a Veliki Žitnik, ci siamo messi in gioco in diversi modi ogni giorno, in gruppo e da soli.
Abbiamo iniziato con dei giochi per “rompere il ghiaccio” e di team building. Durante la settimana, Matija, un educatore del centro, ci ha condotto nelle attività vere e proprie.
Abbiamo camminato, corso, saltato la corda, fatto escursioni o rimasti in equilibrio (almeno ci abbiamo provato) sulle slack-line.
Con alcuni esercizi di “bothmer gymnastics” abbiamo preso maggior conoscenza del nostro corpo, per poi divertirci insieme imparando le danze tradizionali di ciascun paese.
Hanno fatto parte del programma anche laboratori più artistici, come quello di teatro o quello in cui, a partire dall’ascolto di una musica, dovevamo disegnare facendoci guidare dall’istinto e dalle sensazioni che la canzone ci aveva trasmesso.
Ogni giorno è stato ricco e denso di nuove esperienze, e alla sera ci ritrovavamo tutti quanti in cerchio. Quello era il momento in cui ognuno aveva la possibilità di parlare con tutti gli altri membri del gruppo. Lo spazio per fare un riepilogo della giornata, condividere i propri pensieri, dialogare e trovare soluzioni per rendere la convivenza migliore. Perché sì, convivere non è sempre semplice e immediato quando ognuno ha la propria cultura e le proprie abitudini.
Anche la differenza di età può essere una difficoltà, ma allo stesso tempo permette un confronto molto più vario e interessante. Per esempio, da alcune chiacchierate con ragazzi più grandi, ho imparato che esistono molte opportunità per i giovani per andare all’estero. E anche che è possibile crearne di nuove, tramite altri scambi. Ho capito meglio cosa sono gli “European Solidarity Corps (ESC)” o cos’è “DiscoverEU”. Se non ne avete mai sentito parlare, vi consiglio di darci un’occhiata.
Per me è stato uno scambio molto stimolante in cui mi sono divertita, ho imparato qualcosa in più su me stessa, sui miei compagni e su altre culture. Soprattutto ho imparato che devo essere curiosa, informarmi, sperimentare e uscire dalla zona di comfort per vivere a pieno la mia vita.
Arianna – 16 anni
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